Cresce continuamente il numero degli e-commerce B2B. A spingere questo incremento è il pubblico stesso, costituito da aziende di qualsiasi dimensione che sono sempre più propense a ricercare dei fornitori nel mondo dell’e-commerce online.

E questo accade, va detto, in particolar modo quando si tratta di imprese con fatturati importanti: è noto infatti che circa 3 imprese su 4 tra quelle con un fatturato superiore ai 2 milioni di euro utilizzano anche dei canali digitali per i propri processi di acquisto.

Questo dato è in sensibile crescita rispetto al 2015, quando si fermava al 65%, e sarà probabilmente ancora più alto al termine del 2021 (le rilevazioni sono infatti state realizzate nel corso del 2020).

Non bisogna peraltro guardare solamente alle aziende che effettuano acquisti online: anche le aziende che vendono online sono cresciute parallelamente, rispondendo a una domanda per l’appunto sempre maggiore. Nel 2020, tra le aziende con più di 2 milioni di euro di fatturato, si contava un e-commerce attivo nel 52% dei casi (con un salto in avanti del 10% rispetto al 2015).

Questi dati, messi in evidenza dalla ricerca del Consorzio Netcomm, dimostrano quanto il mondo dell’e-commerce B2B stia diventando sempre più ampio e sì, sempre più complesso.

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Se è vero che sempre più aziende si rivolgono alla rete per fare i proprio acquisti (il che è un gran bene per chi gestisce uno store B2B online), è anche vero che sono sempre di più i competitors disposti a soddisfare questa esigenza (il che può ovviamente essere un male per chi non è pronto ad affrontare efficacemente i concorrenti diretti).

La concorrenza quindi è via via più agguerrita, rendendo necessario un profondo impegno per ottimizzare il portale di vendita sotto i più diversi aspetti.

Il problema è che, spesso, i gestori di e-commerce B2B si concentrano molto su alcuni aspetti del processo di ottimizzazione, trascurandone quasi completamente altri. Ci sono aziende, per esempio, che spendono migliaia e migliaia di euro sul lato del social media marketing, destinando cifre importantissime per esempio a Facebook Ads.

Altre ancora tendono a trascurare i social, lavorando invece più intensamente sulla SEO, o impegnando magari la maggior parte delle proprie risorse per intrecciare collaborazioni durature con degli influencer.

In realtà la strategia migliore per l’ottimizzazione del proprio store B2B online prevede sforzi equamente – o quasi – divisi tra tutte queste attività, senza quindi intestardirsi eccessivamente sui social per dimenticarsi della SEO, e viceversa.

E se c’è una vera Cenerentola per quanto riguarda le attività di ottimizzazione degli e-commerce B2B, quella è sicuramente la user experience.

Proprio così: tantissime aziende, alcune delle quali presenti in rete da anni, considerano del tutto secondaria la UX. Ha detto bene Evan Williams, co-fondatore di Twitter, quando ha affermato che “la user experience è fondamentale. Lo è da sempre, ma viene sottovalutata e si investe troppo poco per migliorarla”.

Vediamo cosa è possibile fare sul fronte della UX per e-commerce B2B!

Ma cosa è la UX di un e-commerce B2B?

Probabilmente hai già sentito parlare della user experience, e in particolare della UX di un e-commerce B2B. Non voglio annoiarti: se ti ricordi perfettamente il significato di questo termine, puoi passare direttamente al paragrafo successivo. Se invece preferisci avere una veloce rispolverata sul tema, continua a leggere queste poche righe.

In molti confondono la user experience di un e-commerce B2B o B2C con la sua grafica, con il suo design. Non è così: la user experience riguarda l’esperienza complessiva di un visitatore di un portale online, in ogni aspetto, dall’inizio alla fine.

La UX di un e-commerce sarà migliore all’aumentare della piacevolezza della navigazione, della velocità della ricerca dei prodotti, della facilità del portare a termine un acquisto, e via dicendo.

Questo significa che la user experience ha a che fare con la grafica, ma anche con la velocità di caricamento, con l’intuitività della navigazione, con la chiarezza dei testi, con la strutturazione dei passaggi, con la qualità delle immagini, e via dicendo. Insomma, parlare di user experience non vuol dire affatto parlare unicamente di “design”.

Perché migliorare la user experience di uno store B2B

Sarò breve, anzi, brevissimo. Perché è necessario lavorare per migliorare la user experience di uno e-commerce B2B?

Semplice: perché un utente che non avrà un’esperienza gradevole nel visitare un sito lo abbandonerà, senza completare l’acquisto, e senza fare mai più ritorno.

E non è tutto qui: probabilmente quell’utente, essendo inserito all’interno di un network lavorativo, comunicherà la propria opinione con colleghi, sottoposti e superiori, condividendo l’impressione negativa che ha avuto nel visitare il portare.

Un e-commerce B2B che offre un’esperienza mediocre fa terra bruciata intorno a sé: per questo è assolutamente necessario lavorare per migliorare la user experience offerta ai propri clienti!

Non resta che capire come migliorare la user experience del tuo e-commerce B2B. Come puoi immaginare le attività da mettere in campo sono molte e diverse. Oggi ho deciso di raggruppare 8 diverse e preziose funzionalità che possono aiutarti a migliorare in modo concreto la UX del tuo e-commerce B2B!

8 funzionalità per migliorare la UX del tuo e-commerce B2B

1- Prezzo personalizzato automatico

I clienti B2B si aspettano di poter accedere a dei prezzi personalizzati. Del resto è nell’interesse dello stesso venditore usare delle strategie di pricing di questo tipo. Non si può però di certo aspettare che sia l’utente a domandare al venditore un preventivo personalizzato per ogni nuovo ordine!

No, deve essere lo stesso portale a offrire il calcolo in tempo reale del prezzo personalizzato per quel preciso ordine.

Il portale di vendita deve quindi avere vantare una funzionalità dedicata, capace di presentare dei prezzi personalizzati in base al numero di prodotti ordinati, al tipo di pagamento, alla posizione geografica, al tipo di cliente e via dicendo.

Questo è un primo e importante passo per migliorare la user experience e l’efficacia stessa del tuo store!

2- Ricerca avanzata

Tra gli ostacoli più grandi nel mondo della user experience c’è quello della ricerca dei prodotti. Niente infatti spazientisce di più i clienti rispetto al non riuscire a trovare i prodotti ricercati, passando minuti preziosi a scorrere liste e liste di oggetti messi in vendita.

Il compito del commerciante, da questo punto di vista, è quello di facilitare al massimo la vita dell’utente, riducendo al minimo secondi e click necessari per raggiungere il prodotto desiderato.

Noi sappiamo che sono principalmente due i metodi seguiti dagli utenti per ricerca prodotti all’interno di un portale di vendita. Da una parte c’è la ricerca del prodotto passando per l’albertura decisa dal gestore del portale, passando dunque per categorie, sotto-categorie e via dicendo.

Dall’altra c’è invece la ricerca pura, con l’utente che va a immettere il nome del prodotto cercato nella barra di ricerca interna al portale. Come sappiamo questa seconda strada può presentare delle insidie per il cliente: immaginiamo un utente che ricerca la parola “pneumatico” all’interno di un portale dedicato alla vendita di gomme. I risultati potrebbero essere centinaia!

Ecco allora che, per migliorare l’esperienza utente, ogni e-commerce B2B dovrebbe disporre della funzionalità di ricerca avanzata, dando all’utente la possibilità di selezionare il range di prezzo, il marchio, la tipologia di prodotto e via dicendo. In questo modo sarà molto più semplice e veloce individuare il prodotto ricercato.

3- Integrazione al software magazzino

Tra gli incubi di qualsiasi gestore di e-commerce B2B o B2C c’è quello di vendere dei prodotti che in realtà non sono presenti in magazzino. Si pensi a quale potrebbe essere il disagio causato in questo caso: il cliente mette in carrello uno stock di prodotti, termina il processo di acquisto, paga, e il gestore dell’e-commerce si accorge di non poter creare quell’ordine.

Molto difficilmente quel cliente tornerà a fare acquisti su quell’e-commerce! Da qui la necessità di prevedere l’integrazione del portale di vendita con il software del magazzino, per avere sempre la certezza di vendere unicamente i prodotti presenti, evitando dei piccoli – o grandissimi – drammi con i clienti.

4- Registrazione utenti

Un e-commerce B2C potrebbe semplicemente fare a meno della registrazione degli utenti. É consigliata, ma non di certo obbligatoria: in quel caso parliamo infatti soprattutto di acquisti occasionali.

Nel mondo del B2B la registrazione degli utenti è invece un must, per diversi motivi. Parliamo infatti non tanto di acquisti occasionali, quanto invece quasi sempre – si spera – di ordini che si ripetono nel tempo.

L’e-commerce B2C classico conta tantissimi clienti con ordini di poco valore, mentre l’e-commerce B2B tendenzialmente conta un numero inferiore di clienti, con ordini di alto valore.

Ma non è tutto qui: come abbiamo visto, tra le prerogative del negozio B2B c’è anche quella di avere una funzionalità apposita per il pricing personalizzato. Questa funzione richiede ovviamente la registrazione di ogni singolo utente, per conoscere la sua posizione geografica, la frequenza con cui effettua ordini e via dicendo.

5- La ripetizione dell’ordine

Nel mondo B2B, diversamente dell’universo B2C, il riordino del medesimo prodotto o dello stesso ordine precedente è una prassi. Pensiamo al ristorante che di settimana in settimana ripete il medesimo ordine di forniture alimentari, o alla falegnameria che di mese in mese avrà pressappoco le medesime esigenze in fatto di vernici o stucchi.

Ecco allora che un e-commerce B2B attento all’ottimizzazione della user experience dei suoi clienti metterà a loro disposizione la funzione per il riordino rapido; anziché dover selezionare nuovamente ogni singolo prodotto, potrà semplicemente ripetere l’ordine precedente, eventualmente modificando la quantità dei singoli prodotti.

La funzionalità per la ripetizione rapida dell’ordine dovrebbe essere facilmente accessibile agli utenti registrati a partire dal loro account, all’interno del quale trovare lo storico degli ordini precedenti.

6- Richiedi un preventivo

Abbiamo visto che gli e-commerce B2B dovrebbero sempre presentare la funzionalità relativa al pricing personalizzato. È però comunque premiante offrire all’utente la possibilità di richiedere un ulteriore preventivo personalizzato per un nuovo ordine, semplicemente premendo un pulsante posizionato a livello del carrello.

In questo modo l’azienda che ordinerà un numero particolarmente importante di prodotti, o che richiederà delle personalizzazioni particolari, potrà chiedere velocemente un prezzo ad hoc, con un unico click.

7- Spedizioni separate

In un e-commerce B2B non è raro trovarsi di fronte a degli ordini molto larghi. Pensiamo a un’azienda che si rivolge a un e-commerce B2B web to print, e che richiede bigliettini da visita, nuove brochure, penne personalizzate e qualche centinaio di buste personalizzate.

Quella stessa azienda potrebbe però avere la necessità di ricevere i primi tre prodotti – biglietti da visita, brochure e penne – in tempo breve, in occasione di una fiera del settore; per le buste personalizzate, invece, quella stessa azienda potrebbe non avere alcuna fretta.

In un e-commerce B2B con una funzionalità per le spedizioni divise potrà quindi selezionare un corriere espresso per il primo gruppo di prodotti, e una spedizione normale, più economica, per le sole buste. Di più: potrebbe anche scegliere di far arrivare queste ultime in sede, indirizzando invece il primo gruppo di prodotti direttamente al luogo in cui si terrà la fiera.

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8- Semplificazione del processo di checkout

Purtroppo sono pochi gli e-commerce B2B che possono vantare un checkout semplice e rapido come quello degli store online B2C. Eppure è necessario fare il possibile per migliorare anche sotto questo aspetto.

Il cliente deve poter visualizzare i dettagli di ogni prodotto anche a livello di checkout, con la possibilità di modificare eventualmente le quantità ordinate. Tutti i metodi di pagamento – o quasi – dovrebbero essere accettati, tenendo in considerazione fin da subito l’eventuale limite di credito previsto per il singolo account.

In ogni caso, i passaggi necessari per finalizzare l’ordine dovrebbero essere ridotti all’osso. Stiamo parlando di clienti B2B, è vero, ma dietro a quello schermo ci sono pur sempre delle persone in carne e ossa, abituate a fare i loro acquisti personali su portali con una user experience di alto livello, da Amazon in poi!

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