Key Takeaways
- Investi adeguatamente: Un ecommerce necessita di risorse economiche e umane, simili a quelle di un negozio fisico, per prosperare.
- Gestisci il flusso di denaro: Distribuisci le spese strategicamente per mantenere liquidità sufficiente per operazioni e marketing.
- Monitora il magazzino: Evita surplus o carenze di scorte per garantire una consegna rapida e soddisfacente ai clienti.
- Differenziati dalla concorrenza: Focalizzati su prodotti di nicchia per evitare di competere con grandi rivenditori.
- Ottimizza il sito web: Assicurati che il tuo ecommerce sia funzionale, responsive e visivamente accattivante.
Quanto tieni al tuo commercio elettronico? Credo di conoscere già la risposta, ecco perchè oggi analizzeremo alcune delle scelte sbagliate che, una volta intraprese, ti potrebbero portare al fallimento sicuro.
Mettere in piedi un ecommerce al giorno d’oggi non è impresa ardua, si riesce ad essere online in tempi brevi e con delle spese non astronomiche ma, con una percentuale stimata di fallimento che si attesta attorno all’80%, capiamo subito che non è un campo da gioco adatto a chiunque.
Anche se ogni nuovo business è diverso dagli altri, ci sono alcuni fattori di insuccesso che tutti i commerci elettronici hanno in comune. Capire quali trappole possono attenderci e come evitarle possono permetterci di battere le statistiche e realizzare un sistema di vendita di successo. Vediamo quindi insieme gli 8 motivi che portano un ecommerce al fallimento:
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Oggigiorno con qualche centinaio d’euro è possibile creare un semplice negozio online ma ciò non significa affatto che questo sarà il budget totale da investire nel progetto. Come qualsiasi nuova attività commerciale un ecommerce richiede svariate aggiunte al capitale investito ed una mole di lavoro non indifferente.
Un esempio potrebbe essere quello di una ditta che vende materiale edile che vuole provare “l’ebrezza” della vendita online; tale azienda, che possiede già un negozio fisico per la vendita al dettaglio e all’ingrosso, deve tener presente che aprire un commercio elettronico è quasi equivalente all’apertura di un punto vendita vero e proprio dal momento che, per la buona riuscita del progetto, saranno necessarie risorse umane e finanziarie per gestirlo, farlo crescere e, quindi, generare del fatturato.
Spesso gli imprenditori sono disposti a spendere cifre che vanno dai 50.000 ai 100.000 € per l’apertura di un punto vendita ma, quando gli viene proposto di investire un decimo di quella cifra per l’apertura e l’ottimizzazione di un commercio elettronico, le risposte non sono sempre delle più felici. Non si potrebbe commettere errore più grave.
Alla luce di quanto accade e monitoriamo sul web oggigiorno posso tranquillamente affermare che
le potenzialità e le marginalità che offre uno store online non sono minimamente paragonabili a quelle di un negozio di vendita al dettaglio e/o ingrosso tradizionale
2 – Nessun flusso di denaro
Essenzialmente possiamo definire come “flusso di denaro” quel movimento di capitale da e verso un’attività commerciale. Un’azienda che mette online un nuovo ecommerce può facilmente trovarsi con l’acqua alla gola quando non ha abbastanza denaro per continuare a funzionare. Un classico esempio di questo fenomeno è quello di un imprenditore che decide di spendere tutto il suo denaro per rifornire al massimo il magazzino per poi ritrovarsi senza più soldi da investire in campagne marketing; in questo modo le vendite non aumenteranno e il business risulterà stagnante.
Puoi anche avere tantissimi prodotti disponibili nel tuo negozio ma, se nessuno sa che può acquistarli, è equivalente a non averli
Per non rischiare di avere problemi di liquidità cerca di distribuire in maniera sensata le spese in modo da non pagare tutto in una volta sola. Quando ne hai la possibilità (e soprattutto i tuoi fornitori te lo permettono) puoi valutare il pagamento dei prodotti che vorrai avere nel tuo inventario con formula di pagamento a 30, 60, o a 90 giorni. In questo modo avrai un po’ di “respiro” e potrai mettere in piedi campagne pubblicitarie e, allo stesso tempo, un magazzino ben fornito.
Ricorda sempre che affidarsi a degli esperti per la propria strategia pubblicitaria online è la soluzione migliore perchè, se non si conosce il settore in cui si andrà ad operare (in questo caso il web), rischierai solo di aumentare le uscite senza un ritorno in termini di visibilità e, soprattutto, di denaro.
3 – Gestione del magazzino sbagliata
A seconda del modello di business la gestione delle scorte può essere uno dei problemi più importanti che i nuovi ecommerce si ritroveranno ad affrontare. Acquistare troppi prodotti, come detto prima, può paralizzare il flusso di denaro; di contro acquistarne troppo pochi porterà a spedizioni troppo lente e a clienti scontenti e insoddisfatti. Devi considerare che ordinare spesso nuovi prodotti per rimpiazzare quelli venduti non è così semplice perchè, a seconda del fornitore, ci possono volere pochi giorni ma anche settimane per avere di nuovo un prodotto disponibile. Si evince che in questo modo il servizio che potrai erogare non sarà dei migliori.
4 – Troppa competizione
Internet è terra fertile anche per le aziende più piccole ma nessuna può sopravvivere di fronte alla significativa concorrenza stabilita da alcuni “colossi” in determinati settori. Questo è spesso un problema quando i nuovi ecommerce cercano di vendere gli stessi prodotti offerti da rivenditori molto più grandi.
Ad esempio Amazon può essere un serio competitor se decidi di vendere online una console come l’Xbox di Microsoft, oggetto che è già disponibile presso centinaia di rivenditori online come appunto Amazon, ebay, GameStop e molti altri.
In poche parole sarà difficile – per non dire impossibile – vendere prodotti di massa piuttosto che prodotti di nicchia o unici. Quindi, per farla breve, trova la tua nicchia
5 – Un sito brutto
Purtroppo nemmeno il miglior commercio elettronico al mondo potrà decollare con un sito sviluppato male, brutto da vedere e difficile da utilizzare.
Un sito e-commerce moderno deve essere sicuro, funzionale, avere una buona ricerca, deve adattarsi ai dispositivi (responsive) e deve essere prestante in termini di caricamento pagina
Se anche una di queste caratteristiche viene a mancare posso affermare con certezza che il commercio elettronico è destinato a chiusura certa.
6 – Prodotti con poche foto
Chi acquista online non può ispezionare e valutare fisicamente i prodotti che vendi, per questo motivo fargli capire in maniera veloce, facile e completa cosa sta per comprare è fondamentale per concludere la vendita. Avere un prodotto con poche (o a volte nessuna) fotografie può essere considerato un peccato capitale della vendita al dettaglio on-line.
Ad esempio se vuoi vendere dei capi d’abbigliamento ogni particolare può influenzare la volontà dell’utente e portarlo all’acquisto, dalle cuciture ai bottoni. Un ottimo caso di studio è quello di SlamJam Socialism per il quale, già dalla fase di sviluppo, abbiamo ritenuto opportuno inserire nella pagina relativa al prodotto molte foto di alta qualità visualizzabili nel dettaglio anche da dispositivi mobili come tablet e smartphone.
Ti consiglio di fare un giro sui siti dei tuoi potenziali concorrenti e valutare la qualità delle foto che propongono. Se non ritieni le tue alla loro altezza forse è arrivato il momento di porre rimedio.
7 – Nessun traffico web
Qual è la principale causa che porta un negozio fisico di vendita, al dettaglio o anche un all’ingrosso, alla “morte”? La mancanza di acquirenti. Semplice no? Ebbene, nel contesto degli ecommerce questo teorema è valido allo stesso modo, con l’unica differenza che nel negozio fisico l’acquirente viene a trovarti di persona, nel negozio online ci arriva navigando comodamente dal pc di casa, quindi quando parlo di traffico web mi riferisco al flusso di clienti da e per il tuo commercio elettronico. Se vuoi vendere questo traffico è necessario. Punto.
Un modo per ottenere velocemente del traffico è una campagna pay-per-click. Però voglio che tu sappia che una campagna del genere può risultare molto costosa, quindi prima di intraprenderne una consulta un esperto se vuoi evitare di promuovere un negozio che poi non potrai più gestire per carenza di capitale.
Un modo molto più lento, ma in fin dei conti più potente, è l’indirizzamento del traffico con la creazione di contenuti – vale a dire i contenuti di marketing, di social media e pubblicità/collaborazioni.
In parole povere cura la tua immagine aziendale sul web, e sui social in particolare, per accrescere la fiducia dei navigatori verso il tuo marchio. Inoltre se conosci dei siti o dei blog di riferimento molto affermati nel tuo settore contattali per proposte di collaborazione o più semplicemente per informarli che sul tuo negozio online è possibile trovare prodotti nuovi o in sconto.
8 – Non avere pazienza
Un commercio elettronico richiede tempo per crescere. Troppo spesso i nuovi imprenditori immaginano che i profitti debbano arrivare immediatamente dopo l’apertura, ma questo non avviene praticamente mai. Non essere sorpreso, e soprattutto scoraggiato, se non vedi subito dei risultati, i primi guadagni potrebbero arrivare anche dopo diversi mesi dalla messa online. Ti assicuro però che, una volta arrivati, ti chiederai “Perchè ho deciso così tardi di aprire un ecommerce?“.
Conclusioni
Come avrai capito mettere online un ecommerce non è una cosa da fare solo per diletto o per “provare”, si tratta di un’attività commerciale vera e propria quindi, prima di sprecare tempo e denaro in un’impresa del genere, fai le opportune valutazioni e chiedi aiuto ai professionisti del settore – sicuramente riceverai delle risposte chiare e precise per poter compiere la scelta che potrebbe cambiare il tuo modo di fare business.