Dopo il clamoroso successo di un vecchio articolo postato sul blog Melemarce – unitamente a tanti messaggi di richiesta di un seguito a quella inquietante lista di nefandezze – ci siamo infine decisi ad approfondire la ricerca e scrivere questo speciale.

Cosi, quasi 120mila condivisioni e più di 50mila “Mi piace” dopo (questa è stata la portata di quel pezzo!), con il benestare del team Melemarce, riproponiamo un tema tanto caro al popolo grafico e non, ovvero come creare una buona reputazione con un ottimo logo e come distruggerla per sempre con uno pessimo. Ci focalizzeremo sul secondo tipo, meritevole di accurate analisi e sicuramente molto più interessante (e spassoso).

Integreremo il vecchio con il nuovo, non senza l’ausilio di tante segnalazioni che nel tempo hanno contribuito a creare un piccolo mucchietto di accozzaglie grafiche.

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Facendo un passettino indietro si diceva che i loghi definiscono un brand o un’idea e contribuiscono in maniera significante a creare l’identità, a volte di un’azienda, altre di un concetto, o ancora di un evento, e perchè no, di un sistema; è ciò che l’utente riconosce e memorizza e se ben conosciuto permette di associare prodotti e servizi che un’azienda produce o fornisce.

Pensate alla Coca-Cola, a Google, ad Amazon, a Mastercard, alla Gillette, alla Vodafone, cosa vi viene subito in mente? Certo, il loro logo.

Grandi loghi non faranno mai dimenticare ai consumatori il brand a cui sono associati, ed è ciò che li mette in risalto rispetto ai diretti concorrenti: le persone tendono a scegliere ciò che è familiare, qualcosa che porti loro associazioni mentali positive.

Mi viene in mente la Nike, talmente nota che le basta il baffetto per essere subito riconoscibile. Ma lo stesso va per la Apple, che sul proprio logo ha lavorato e speso tantissimo, tanto da far ruotare tutto attorno ad esso.

E cosa dire della Pepsi Cola?

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Il mondo è pieno di simboli e icone: i segnali stradali non hanno bisogno di parole, ad ogni simbolo sappiamo come comportarci, come anche i segni universali che troviamo sul lettore DVD e su mille altri dispositivi, e se vogliamo anche le bandiere dei paesi sono dei segni grafici e colorati. Sono anche questi una tipologia di loghi, tanto diffusi che passano sotto il nostro naso ogni giorno.

Tutto questo ha il rovescio della medaglia.

Abbiamo detto che il logo porta e deve portare sensazioni positive. Pensate se uno di questi loghi fosse partito con un design sbagliato, ci si potrebbe trovare in una situazione dove anzichè veicolare un solo significato gli utenti ne percepiscano più d’uno , magari altisonanti, magari un po’ equivoci.

Magari MOLTO equivoci.

Non contemplare tutti i possibili significati di un logo a livello di concept può portare il designer a commettere terribili errori e a non individuare pericolosissimi significati che il logo comunicherà al pubblico.

Il risultato, come potrete in seguito ben vedere, sarà disastroso!!

Ecco quindi una serie di esempi di cosa non fare per evitare di rovinare per sempre la vostra reputazione:

1. Kudawara Pharmacy

Questi geniali farmacisti pensavano che mettere due testoline nella loro iniziale facesse un gran colpo. Eccome! Ora chiunque è avvertito già all’entrata di che tipo di incaprettam.. ehm servizi forniscono i maniaci sessuali diplomati all’interno della struttura. In questo caso infatti sarebbe stato il logo ad hoc per qualcosa del tipo “Kamasutra Sodomization Center”, che avrebbe senz’altro centrato appieno l’obiettivo.
 

loghi terribili
 

2. KidsExchange

Un utilizzo più responsabile delle maiuscole unito ad un uso appropriato e non estroso degli spazi tra le parole avrebbero evitato a questa finta banca giocattolo per bimbetti di prendersi qualche denuncia da famiglie preoccupate per l’incolumità dei propri figli.
 

loghi terribili
 

3. MegaFlicks

La scritta “MegaFucks” non sarebbe neanche troppo male, ma solo per gli amanti del genere. E’ un termine che potrebbe essere anche più comune di “Megaflicks”. In realtà un’occhio attento si guarderebbe bene dal scendere dall’autovettura appena parcheggiata, fidarsi in questi casi dubbi può risultare fatale. La lezione è: usare i font correttamente, ma anche non lesinare sugli spazi interlettera, a costo di spendere qualche soldino in più per l’insegna.
 

loghi terribili
 

4. Arlington Pediatric Center

Anche in questo caso più che un’insegna sembra una minaccia. La reale bontà del servizio è tragicamente fraintesa in favore di un invito quantomai esplicito. Ed è cosi che una grossa fetta di genitori – sicuramente tra i più premurosi – spingerà sull’accelleratore prima ancora di essere accerchiato.
 

loghi terribili
 

5. Junior Jazz Dance Class

La scelta di un bianco e nero in questo caso penalizza un po’. L’illusione ottica a ben vedere porta inevitabilmente a percepire il tutto come una figura unica e ci si chiede se quelle due teste-capezzolo facciano parte del servizio offerto dal locale agli aspiranti ed entusiasti ballerini.
 

loghi terribili
 

6. Islamic Understanding Institute

Qua la simbologia sessuale fiocca senza precedenti. Gli islamici in questi termini non scherzano e propongono un vasto repertorio di capezzolame e pennelloni senza tanti fronzoli. Le chiavi di lettura sono davvero molteplici, ed è giusto che ognuno trovi la sua, in base al suo background culturale, alla propria malizia ed anche al numero di amici maniaci sessuali che frequenta.
 

loghi terribili
 

7. Instituto de Estudos Orientais

Questo concept è da Oscar. Chi riesce a vedere un sole al crepuscolo dietro ad una pagoda cinese? Molto più probabile riuscirete a vedere delle chiappone morbide morbide (e anche belle arrossate) adagiate su un bel piloncino giallo ben eretto. Sporcaccioni, a cosa avete pensato? Dopotutto è solo un tramonto..
 

loghi terribili
 

8. Catholic Church’s Archdiocesan Youth Commission

Questo logo è stato concepito nel 1973, quando ancora non erano scoppiati scandali su chiesa e pedofilia…
Vinse addirittura dei premi (segno che gli statunitensi sono sempre sveglissimi) al prestigioso Art Director’s Club di Los Angeles.

Peccato che la percezione collettiva negli ultimi decenni è radicalmente cambiata, ed ora invece che associare l’icona ad un simpatico prete che riceve ed abbraccia il bimbo, il pensiero che tutti cercano di scacciare dalla propria mente è quello della piccola vittima caduta nelle mani sbagliate…
 

loghi terribili
 

9. Office of Government Commerce

Quanto mi sono imbattuto in questo logo inizialmente non ci ho fatto troppo caso, ma devo pur dire che è un design quantomai peculiare. In effetti si tratta di un logo sintetico, conciso, ben fatto, professionale ed elegante, costruito sulle iniziali delle tre parole. Finendo qui l’analisi sembra un lavoro a regola d’arte. Maaaaa… se vi scappa innavvertitamente di ruotarlo di 90° noterete uno strano tizio che si smaneggia con un arnese alquanto sospetto. O voi ci vedete ancora la stanghetta della G???
 

loghi terribili
 

10. Ferrari F14-T

Un’idea quantomai sfortunata della Ferrari per il Mondiale di F1 del 2014 è stata quella di indire una sorta di sondaggio tra i propri tifosi per sapere quale nome preferissero sulle monoposto di Maranello. Ebbene alla fine l’ha spuntata una scritta che facilmente propone due chiavi di lettura: non è cosi complicato infatti leggerci F14T e FIAT (più complicato è stato muovere le due vetture di Alonso e Raikkonen più veloci di un FIAT da strada). Il nome scelto non ha portato molta fortuna alla scuderia e rappresenta anche in modo inequivocabile la chiara strategia aziendale di inglobare la Ferrari sempre più nell’orbita FIAT (vedi recenti stravolgimenti nelle più alte cariche aziendali).
 

loghi terribili
 

11. FCA

La FIAT colpisce di nuovo. E mai come prima si carica di significato trovando nel nome il punto di arrivo del percorso di ogni maniaco sessuale. In Fiat questo significato lo SANNO BENE, in Chrysler un po’ meno (ma ci si abitueranno) e tutti sono contenti per come sono andate le cose. W la FCA!
 

loghi terribili
 

12. Locum

In Svezia questa povera azienda che gestisce proprietà non ha fatto i conti con la possibile crescita sui mercati internazionali. E adesso la paga tutta. Qualsiasi investitore di lingua anglofona non potrà che avere enormi aspettative sessuali ogni volta che vedrà l’effige di questo logo, il quale comunica il grande “amore” dell’azienda verso un particolare fluido corporeo.
 

loghi terribili
 

13. Birra Stronzo

E anche i danesi ci sono cascati. Di nuovo una scelta imbarazzante che non porta nulla di buono. Questa birra si chiama proprio “Stronzo”, e lo slogan è “Beer with an attitude”. Se questa è una buona “attitude”… Questa infelice bevanda la potete trovare in tre ricchi e gustosi aromi: “Golden stronzo” (stronzo d’oro), “White stronzo” (stronzo bianco) e “Brown stronzo” (stronzo marrore), quale gusto volete assaggiare? Ricordatevi: mai chiedervi quale potrebbe essere l’ingrediente segreto, scofanatevi le bottiglie senza troppi indugi!
 

loghi terribili
 

14. Cafèlandia

Dopo la birra allo strano retrogusto ecco a ruota il caffè dell’ambiguità. La domanda sorge spontanea: ma è proprio caffè il materiale con cui è costruita quella casa? E chi vive dentro quel nauseante anfratto? Perchè dovrebbe dare un valore aggiunto? Vuoi vedere che è sempre quel solito ingrediente segreto? Vuoi vedere che lo mettono dappertutto e che ormai ne siamo inconsapevolmente assuefatti? Allora la scelta di posizionare un crocefisso sul caccolone più alto nasce dall’esigenza di benedire questa fantastica montagna di m…. Ed ecco che il caffè assume un profumo tutto suo, dal vago retrogusto amarognolo.
 

loghi terribili
 

15. Mama’s baking

Arriviamo al forno della MILF in calore, come testimonia la fiammella sempre accesa nella meno equivocabile delle zone. Un concept di grande impatto che valorizza le parti intime della figura femminile, a scapito di tutto il resto, che poco importa e manco ci interessa. Quello che in realtà ci incuriosisce sono gli sfilatini che la Mama prepara e che farà uscire a ripetizione dal suo miracoloso fornetto…
 

loghi terribili
 

16. Fire Prevention Products

Anche qui il tema della Jolanda torna in auge, ma d’altra parte stiamo parlando di una figura ricorrente nella cultura contemporanea che muove sempre grandi masse, come neanche un carretto trainato da bestiame farebbe. L’arrossamento cutaneo pelvico è indice di grande abuso, ed in effetti l’aspetto generale è quello di una bistecca al sangue davvero succulenta. Questi eroici pompieri sono dei campioni a “spegnere le fiamme”! Bravi!
 

loghi terribili
 

17. Clinica Dental

Un logo che non lascia dubbi sul servizio: la clinica offre una sorta di servizi orali ai propri pazienti, volutamente non esplicitati, ma dopotutto è ciò che fa un dentista, no? Astenersi i timidoni.
 

loghi terribili
 

18. Mont Sat

Questa ditta ha capito bene su cosa fare leva per convincere la clientela a proposito della bontà dei palinsesti offerti. I canali sporcaccioni saranno sicuramente la fetta più grossa e sappiamo tutti che generalmente sono gli omini ad occuparsi di questo tipo di acquisti. Quindi ben venga l’antenna nude-look con il pennacchione pronto ad essere orientato con facilità grazie alla prorompente appendice.
 

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19. Kostelecké Uzeniny

Caso opposto all’antennone, questa immagine rappresenta un distinto signore nell’atto di profanarsi la bocca con salsicce di dubbia origine. Agglomerati di carne che vengono uno dopo l’altro in un tripudio di ingoi in piena regola. L’avidità che si percepisce dallo sguardo invasato dell’uomo può far pensare a qualsiasi tipo di pratica sessuale, tranne che a cibo da macelleria…
 

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20. Sherwin Williams

Questa ditta ha pensato bene che ricoprire il mondo di sangue fosse un’idea azzeccata, in realtà quest’immagine shock disturba le menti più sensibili e fa nascere qualche dubbio sulla bontà della provenienza della materia prima. Da brividi.
 

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21. DoughBoys – Arbys – Liege

Ricca collezione di “spimperlini”, tutti accuratamente stilizzati ma pur sempre riconoscibili. Il “fagiano” dei DoughBoys è infelicemente costruito sulle iniziali, il “buridone” di Arbys è vagamente ipnotico mentre il “grindolo” della città di Liegi ha un che di competitivo, ostentando anche un improbabile ed incauto ottimismo nei confronti dei due fratelli africani a sinistra.
 

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22. Pure Maple Syrup – State of Vermont

Lo stato del Vermont pare sia a corto di sciroppo d’acero naturale, causa del cambiamento climatico globale, ma si sono trovati un nuovo metodo che spreme fino all’osso ogni “risorsa” dei contadini locali. Il prodotto rimane cosi a chilometro zero ed in più non sono accettati reclami, non dite che non ve lo avevano detto, davvero non potevano essere più espliciti e diretti nelle loro intenzioni…
 

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23. Win Net

La silhouette di questa prolassi delle gonadi mal si sposa con un servizio che presumibilmente dovrebbe appartenere al mondo hi-tech. Non veicola il giusto messaggio e rende complicato giustificare la scelta sbarazzina, e quantomai inopportuna.
 

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24. The Computer Doctors, l’azienda con le palle

Questi ragazzi riparatori di pc hanno ingenuamente scambiato il profilo di un mouse con quello di un serpente da un occhio solo. Il risultato è ecclatante, non riesco più a staccare lo sguardo da quella figura strisciante in mezzo alla scritta. Non ricordo neanche più il nome del negozio. In ogni caso tutto fa supporre che all’interno si verifichino precise situazioni: ci si incazza facilmente, si sparano cazzate, si patiscono le pene dell’inferno, si valutano anche problemi della minchia, si discute del BBQ del prossimo weekend a base di pannocchie arrostite con contorno di piselli. Si spera giustifichino tutto con assistenze a fin di pene.
 

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25. The right tools for the right job

Lo slogan recita una sana verità: il batacchio giusto per la giusta situazione, che sia filettare un buco o scaloppinare una fessura. Con una dicitura cosi generica questi ragazzi si sono tenuti aperti qualsiasi situazione, e scommetto che saranno subito pronti a richiuderla!
 

loghi terribili
 

26. Ass Container

Quando la situazione si fa pericolosa potete sempre scegliere di buttare via tutto l’apparato anale per liberarvi dei fastidiosi problemi di evacuazione. Qui non si tratta di una normale “uscita di corpo” ma di una vera e propria rinuncia a qualcosa di molto più grande. Ma da quando esistono i contenitori di sederoni tutto ha molto più senso. E tornerete a casa sicuramente più leggeri.
 

loghi terribili
 

27. Bureau of Health Promotion

I cinesi paiono saperla lunga, anche se statisticamente la media nazionale non gli viene incontro. E guarda che cosa si sono inventati: tre bongustai intenti nell’incastrarsi in maniera fortemente ambigua. Tra i penultimi due da notare la prorompenza del tizio centrale e la predisposizione all’infiocinamento di quello sulla destra, che funge da locomotiva apripista a questo gruppetto di pervertiti.
 

loghi terribili
 

28. Billy Boy Energy Drink

Il nuovo Energy Drink, ideale nei momenti di fiacchezza e sempre utile per dare una rispolveratina al vostro Billy Boy. Come recita lo slogan “excitingly different”, comunica un messaggio di tutto rispetto che non si nasconde dietro a troppi giri di parole e va subito al punto. L’uso improprio delle immagini ed il colore della bevanda rivelano un’alta percentuale di rischio sulla reale bontà del prodotto.
 

loghi terribili
 

29. Young Alarm

Vedendo questo cartello non so più a cosa pensare: proteggiamo le case piene di bimbi dai pericoli esterni? Proteggiamo i bimbi dagli abusi perpetuati all’interno? Proteggiamo gli adulti all’interno dai bimbi fuori controllo? Proteggiamo gli abitanti dalle case pericolanti? Ma i cattivi chi sono allora? I bimbi? Le case? I malintenzionati con le mani giganti? Gli adulti nudi con la testa dei bimbi proprio li?
 

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30. Dirty Bird (Uccello Sporco, ma fritto)

Ancora non voglio credere che qualcuno non faccia di proposito a disegnare forme cosi esplicite. I riferimenti per i doppi sensi abbondano in ogni linea e vederci un galletto è un’operazione che richiede maggiore attenzione e anche una buona dose di pensiero laterale. Perchè è lecito pensare che la cresta sia una qualche fuoriuscita improvvisa, mentre il becco e l’occhio delle strane cisti causate dall’eccessiva carenza di igiene, proprio come il nome lascia intendere.
 

loghi terribili
 

31. Market Place & Cafe

Di nuovo un esempio di cosa non fare. Stilizzare il cappello da cuoco allungandolo oltre misura aiuta maggiormente a percepire la figura nascosta (ma direi non troppo) che verrà interpretata dal nostro inconscio.
 

loghi terribili
 

32. Arrtpraxis

Mi piace questo profilo rosa dalle forme vagamente riconoscibili, ha un aspetto ruspante e sufficientemente anatomico per dare l’idea. Un plauso per l’innovazione!
 

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33. Highlight

Higlight è il logo di un’applicazione social per smartphone che guarda caso non ha generato tanto seguito… Un uso più sapiente delle trasparenze avrebbe evitato questo pataccone psichedelico mai visto; nel momento in cui il logo verrà riprodotto monocolore, o fotocopiato, o inviato via fax si noterà la tendenza a diventare una cosa informe ed indecifrabile. In quel caso la scritta assumerà un connotato del tipo: “lrglrllglrt“.
 

loghi terribili
 

La galleria dei peggiori loghi mai visti finisce qui… per il momento… e per tua fortuna ;-)

Se conosci un logo orrendo che non abbiamo menzionato segnalacelo subito nei commenti all’articolo, così lo aggiungiamo alla lista!

Se invece hai capito quanto è importante un approccio professionale e ponderato nella creazione/ideazione di un logo per la tua azienda allora contattaci qui, sapremo darti i giusti consigli per partire con il piede giusto!

Alla prossima!
 

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di Emanuele Gnani tempo di lettura: 11 min